La gestione dell’insoluto e il recupero del credito: sempre più imprese necessitano di ricorrere agli strumenti giuridici di recupero dei propri crediti insoluti al fine di garantire la propria operatività e continuità.
Talvolta non è possibile adottare gli strumenti di prevenzione dell’insoluto.
Al fine di provvedere al recupero del credito non onorato, pertanto, è opportuno che l’impresa si affidi ad uno studio legale che sia in grado di fornire un’adeguata assistenza per attivare le procedure di salvaguardia del credito, ricorrendo, solo ove necessario, alla tutela di fronte all’Autorità Giudiziaria.
Ogni posizione deve essere inizialmente sottoposta ad un’attenta analisi preliminare al fine di valutare in modo oggettivo la possibilità di recupero del credito e per individuare la strategia più opportuna ed efficace per raggiungere l’obiettivo.
Durante l’analisi preliminare è opportuno verificare la natura del credito tramite l’approfondimento dei documenti forniti dal creditore (fatture, contratti, lettere di incarico, corrispondenza) al fine di accertare se vi sono impedimenti alla relativa soddisfazione, la solvibilità e le caratteristiche del debitore tramite l’accesso alle banche dati ed ai registri pubblici (Camera di Commercio, Catasto, Pra, Registro Protesti), onde evitare di intraprendere azioni inutilmente dispendiose poiché prive di possibilità di successo.
La fase stragiudiziale si apre con la redazione tempestiva di una diffida di pagamento (atto con il quale il creditore intima al debitore il pagamento di una determinata somma di denaro) e di messa in mora del debitore. L’invio della diffida di pagamento determina l’interruzione della prescrizione (10 anni per i crediti ordinari) ma soprattutto, costituisce un elemento utile per rafforzare la pretesa creditoria e dimostrare al giudice di avere tentato una definizione bonaria della controversia. Ne può conseguire, nei casi in cui sia ritenuta la soluzione più vantaggiosa per il creditore, la definizione con il debitore di un piano di rientro dell’esposizione tramite la predisposizione di un accordo transattivo assistito da opportune garanzie.
Ove la risoluzione del conflitto per via stragiudiziale non abbia buon esito si procede alla fase giudiziale del recupero del credito tramite la predisposizione e il deposito del ricorso per decreto ingiuntivo e successivo avvio della fase esecutiva mediante precetto (anche fondato su cambiale e assegno), pignoramento mobiliare, immobiliare o presso terzi.
Avv. Marco Napolitano