Bonus facciate e sequestro preventivo: la Cassazione chiarisce i requisiti del periculum in mora

La Cassazione ha stabilito nuove regole sul sequestro preventivo nei casi di frodi legate al bonus facciate.

La sentenza n. 10400/2025 chiarisce quando è possibile bloccare i beni di una società sospettata di frode.

I fatti del caso

Il caso riguarda una società che aveva subito un sequestro di oltre 12 milioni di euro. La società era accusata di aver emesso false fatture per lavori mai eseguiti sulle facciate degli edifici.

Secondo gli inquirenti, la società non aveva una vera struttura operativa ed era considerata “fantasma”. Il meccanismo della frode era semplice: la società emetteva fatture per finti lavori di ristrutturazione delle facciate.

I proprietari degli immobili ottenevano così crediti d’imposta non dovuti legati al bonus facciate. Questi crediti venivano poi ceduti alla stessa società che aveva emesso le fatture false.

La decisione della Cassazione in materia di bonus facciate

La Corte ha confermato che emettere fatture false per ottenere crediti d’imposta è reato.

Non importa se la società che emette le fatture false riceve poi i crediti d’imposta. Il reato si configura comunque. Per il reato basta emettere la fattura falsa. Non serve che l’Agenzia delle Entrate riconosca effettivamente il credito.

Nuove regole sul sequestro preventivo

Il giudice deve spiegare chiaramente perché è necessario bloccare subito i beni.

Non basta dire che i beni potrebbero sparire perché sono soldi facilmente trasferibili. Non è sufficiente nemmeno dire che la confisca sarà obbligatoria in caso di condanna. Il giudice deve indicare motivi concreti e specifici per giustificare il sequestro immediato.

L’importanza della decisione

Questa sentenza è molto importante per chi si occupa di frodi sui bonus edilizi.

Offre regole chiare sia per individuare il reato di fatture false sui crediti d’imposta. Stabilisce anche precise indicazioni su come motivare un sequestro preventivo. La Corte cerca un equilibrio tra la protezione dello Stato e i diritti di chi subisce il sequestro.

Il sequestro dei beni resta possibile, ma servono motivazioni concrete e non formule generiche.

Il giudice deve spiegare perché è necessario bloccare subito i beni senza aspettare la fine del processo.

Questa decisione aiuterà giudici e avvocati a gestire meglio i casi di frode sui bonus edilizi.